In cima alla Val Bavona c’è qualcosa di diverso. Dighe, piloni, condotte forzate, linee elettriche, strade asfaltate e poi l’infinito mondo sotterraneo fatto di gallerie e trafori che dai piedi del ghiacciaio del Basodino si sviluppano sino a lago Maggiore. Artefatti smisurati che sin dalla loro costruzione hanno suscitato stupore e ammirazione ma anche timore e preoccupazione. Un paesaggio ricco di contrasti che dall’estate 2023 è arricchito dalla presenza di una nuova famiglia.
Corinne e Roberto sono pasticceri confettieri. “Il periodo pandemico ha stravolto ogni quotidianità. Nel nostro caso ci ha portati in montagna, spinti dalla voglia sino ad allora un po’ repressa di un maggiore contatto con la natura. Abbiamo deciso di dare una svolta alla nostra vita, di rimetterci in gioco”. Lo hanno fatto accogliendo la sfida di gestire la Capanna Basodino, una struttura ricettiva di proprietà del Club Alpino Svizzero sezione Locarno. Con loro la piccola Jolie… “con lei il dormitorio è diventato un po’ un parco giochi. Qui Jolie si sente a casa, incontra sempre amici nuovi ed è diventata un po’ la mascotte della capanna. Ora è in vacanza, per un paio di giorni ha deciso di stare dalla nonna che vive in riva al lago Maggiore”.
Tutti vorrebbero avere una baita. Qui in capanna cerchiamo di offrire qualcosa di casalingo agli ospiti che frequentano Robiei
Una sfida molto importante per una giovane famiglia. “Tutti vorrebbero avere una baita. Qui in capanna cerchiamo di offrire qualcosa di casalingo agli ospiti che frequentano Robiei. La clientela è molto variegata. Ci sono escursionisti che giungono da ogni dove, alpinisti e amanti dell’arrampicata e gruppi aziendali che svolgono attività di team building. Per molte persone Robiei è il punto d’arrivo, il luogo dove immergersi in una natura alpina caratterizzata dalla grande facilità d’accesso garantita dalla funivia più lunga del Ticino. Per altre invece è un luogo di ristoro, una tappa intermedia lungo uno dei numerosi trekking che attraversano la regione”.
Non dev’essere semplice soddisfare una clientela con interessi tanto divergenti. “Non siamo degli operatori turistici formati alla scuola alberghiera. Non siamo neppure dei cuochi. Entrambi abbiamo una grande passione per gli impasti, ci piace mischiare le farine e proporre delle pietanze con i profumi di Robiei”. In che senso? “Cerchiamo di valorizzare i prodotti locali. Gli alpigiani ci forniscono i loro prodotti caseari, dal formaggio dell’alpe alla ricotta. I pescatori ci portano le trote da cucinare. Appena abbiamo un attimo raccogliamo ortiche, la rucola selvatica ed altre erbe del posto. La flora di Robiei è straordinaria, non a caso la Fondazione Valle Bavona propone un’escursione guidata alla scoperta di questo giardino alpino”.
Non c’è niente di surgelato in capanna. Naturalmente anche il pane è fatto in casa. “La pasta fatta in casa è il nostro punto di forza, il riscontro della clientela è molto positivo. I ravioli Robiei in breve tempo sono diventati un classico. Inoltre ci piace sperimentare, per esempio stamattina abbiamo preparato un gelato artigianale all’erba Iva”. Una ricetta uscita da qualche libro di Harry Potter... “Certo c’è sempre un po’ di magia in cucina… in realtà si tratta dell’Achillea muschiata, un’erba aromatica che cresce spontanea in alta montagna. Date le sue proprietà digestive spesso è usata per produrre tisane e liquori”. Non mancano né l’intraprendenza né la creatività. “Cerchiamo sempre di stupire, di offrire un’esperienza anche culinaria andando oltre le aspettative. Per esempio agli ospiti che pernottano offriamo un ricco aperitivo con tanto di sottaceti fatti in casa”. Un’offerta gourmet ad un passo dal cielo.