Mauro vive di arrampicata. È una guida alpina. Il suo campo base è nelle Terre di Pedemonte. Quando lo contattiamo si trova ai piedi del Monte Rosa. Accompagna un gruppo di alpinisti ad affrontare una serie di quattromila. È subito disponibile, adora la Vallemaggia. Tra queste montagne vuole vivere la sua pensione. Ci racconta che la settimana successiva ha in programma di accompagnare un cliente sul Basodino e ci invita a seguirlo. È l’occasione che aspettavamo.
Dopo un’intensa giornata di lavoro ci rechiamo a San Carlo, giusto in tempo per l’ultima funivia. Alla stazione di partenza incontriamo Mauro che ci presenta Claudio: un elegante signore di ottanta anni deciso a raggiungere la cima del ghiacciaio più importante del Ticino. Appassionato escursionista e grande conoscitore delle vette sottocenerine, per affrontare il Basodino Claudio si affida alla guida di un professionista: sul ghiacciaio non si scherza!
Sono le 16:30, prendiamo la funivia. Giunti a Robiei scendiamo sino ai 1'856 m s.l.m. della Capanna Basodino. Lo scenario è da cartolina, la montagna innevata risplende. Scaldati dagli ultimi raggi di sole ne approfittiamo per svolgere alcuni esercizi preparatori utili alla sicurezza. Alle 18:30 la cena è servita. Cibo semplice ma autentico. Ci sorprende in positivo la vasta scelta di birre artigianali ticinesi: che buona la Cavergnesa! Dopo cena è già notte.
Diana alle 4:00. Ci alziamo cercando di evitare di fare rumore, in stanza con noi c’è un gruppetto di ragazze che dorme ancora. La capanna è al gran completo, per fortuna abbiamo riservato! Dopo aver fatto il pieno di energia grazie al ricco buffet di colazione, si parte. È ancora buio. Le prime luci le scorgiamo sull’alpe Robiei che appare già in fermento. Poi attraversiamo la galleria e giungiamo al lago Zött. Qui termina la fase di riscaldamento.
Albeggia, i colori si fanno vivi. Imbocchiamo il Sentiero glaciologico che ci conduce sino ai piedi del ghiacciaio. Il paesaggio è straordinario. Massi erratici, cascate, effimeri laghetti turchesi su distese di neve, rocce incise dall’azione dei ghiacci e imponenti morene addolcite dalla stupefacente presenza di una flora alpina vivace e colorata.
Ai piedi di un ripido canalone innevato ci concediamo una sosta. Le condizioni meteorologiche al momento paiono favorevoli. Prepariamo ramponi, picozza e corda di sicurezza. Comincia l’avventura! La neve è perfetta, i ramponi ci permettono di proseguire con passo sicuro. La salita è impegnativa, Mauro detta un ritmo constante.
Di tanto in tanto ci fermiamo per riprendere fiato. Mauro utilizza la pausa per raccontarci qualche aneddoto e storia su questa montagna. La vive da anni. Da solo per diletto, con clienti desiderosi di conquistarne la vetta, assieme agli amici per attrezzare qualche nuova via di arrampicata o assieme ai bambini che conduce alla scoperta di questo paradiso. “Il Basodino è il ghiacciaio dei ticinesi. L’accesso è comodo e lo spettacolo naturale sublime.”
Proseguendo Mauro ci rende attenti: “Siamo sopra 80 metri di neve e ghiaccio. È importante leggere i segnali del ghiacciaio. Sotto lo strato di neve superficiale possono nascondersi pericolosi crepacci”. Ci concentriamo. L’aria si fa fina. Mauro ci “trascina” sino in vetta. Ce l’abbiamo fatta!
5 motivi per una visita
- Robiei è accessibile in funivia
- Il sentiero glaciologico del Basodino è presentato in una guida cartacea
- Numerose guide alpine accompagnano escursionisti sul ghiaccio
- Scoprire un paesaggio straordinario a due passi da casa
- Il ghiacciaio del Basodino sta scomparendo!