Storie

Non solo Cravairola

TeRritori tra Ossola e VallemaggiA.

Foto e testi: Antenna Vallemaggia

Storia del 28 ottobre 2025

È un mattino d’autunno, timido e luminoso. Il bosco di faggi che si estende sopra Niva, con i primi raggi di sole che si intrufolano tra le foglie, ci dona colori incredibili: giallo acceso, arancione fuoco e ancora verde speranza. Giunti a Campo il paesaggio si apre, in lontananza appare Cimalmotto. Ci fermiamo presso il palazzo patriziale, sede del municipio e dell’infopoint turistico, dove ad accoglierci ci sono il Sindaco Mauro Gobbi e il Presidente del Patriziato Martino Pedrazzini. Tutto è pronto per il secondo meeting del progetto Interreg Italia – Svizzera TROVA CH-IT. 

Salendo le scale che conducono alla sala patriziale avvertiamo una sensazione strana, se non fossimo in montagna si tratterebbe di mal di mare. La delegazione italiana è già presente, numerosa e gioviale. Gustandoci un caffè accompagnato da un cornetto (i gipfel li abbiamo acquistati alla Panetteria Rovana a Cevio), ci spiegano che di primo mattino hanno colto l’occasione per visitare Cimalmotto. Sono partiti molto presto dall’Ossola per godere appieno della giornata. Pasquale Folchi, Sindaco di Crodo, ha fatto da cicerone; queste zone le frequenta abitualmente e ci confessa che avrebbe preferito raggiungerci a piedi attraverso la Cravairola. Assieme a lui il Sindaco di Crevoladossola Giorgio Ferroni (rappresentante del capofila italiano), i rappresentanti del Comune e della Proloco di Montecrestese, accompagnati dai tecnici dell’Università del Piemonte Orientale e dell’ARS.UNI.VCO.

La rappresentanza italiana è numerosa, d’altronde il programma Interreg nasce anche per rafforzare le relazioni tra attori italiani e svizzeri impegnati nella cooperazione territoriale. Prima di entrare nel vivo della riunione di aggiornamento sul progetto, facendo riferimento alla pendenza che caratterizza il pavimento della sala che ci ospita, cogliamo l’occasione per ricordare uno degli aspetti peculiari di Campo: la frana, con i suoi 150 mio di metri cubi in movimento, per anni è stata tra i fenomeni geologici più imponenti d’Europa, in epoche recenti secondo soltanto a quello che ha innescato la tragedia del Vajont, ingegnosamente risolta grazie a importanti opere di premonizione.

"Questi progetti sono davvero importanti per far vivere e rilanciare la nostra valle"

Dopo i saluti di rito, la parte ufficiale prende avvio con l’intervento di Simone Stoira, Presidente ASCOVAM e rappresentante valmaggese nell’Ufficio presidenziale dell’Organizzazione turistica regionale Lago Maggiore e Valli: “Sono qui con vero piacere questa mattina. Questi progetti sono davvero importanti per far vivere e rilanciare la nostra valle, soprattutto nella sua zona più periferica, come qui in cima alla Val Rovana”.  

Segue l’intervento del deputato al Gran Consiglio ticinese Aron Piezzi, Presidente dell’Antenna Vallemaggia: “Il nostro obiettivo è rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell’inclusione sociale e nell’innovazione sociale. Pensate a questa espressione: «frequentazione turistica marginale». Sia la Val Rovana che l’Ossola si trovano al margine rispetto ai grandi centri turistici. Siamo le periferie più discoste, ma abbiamo ancora tanto da dare”. In seguito, prima di passare la parola al Presidente del Patriziato di Campo, facendo riferimento alla conferenza «Nuove comunità montane crescono» che ha visto protagonista il Presidente dell’Associazione Dislivelli, invita a pensare ai dislivelli che “potrebbero sembrare un ostacolo. Tutti noi stamattina abbiamo affrontato dislivelli per arrivare qui. Ma il cambiamento di paradigma è questo: il dislivello può diventare un’opportunità”.

Martino Pedrazzini, che è anche Presidente dell’Associazione Val Rovana è, ricorda che “siamo in una valle laterale, periferica, anche discosta. Abbiamo circa 200 abitanti domiciliati nei quattro comuni. Vivere qui non è semplice”. E prosegue sottolineando che “nonostante le difficoltà legate al periodo invernale, c’è chi ci crede davvero e lavora sodo per migliorare ogni giorno le condizioni di vita. Quest’anno abbiamo ricevuto un riconoscimento importantissimo: il 21 giugno Campo Vallemaggia è entrato nella rete dei Villaggi degli Alpinisti. Si tratta di una rete di comuni situati nell’arco alpino che hanno saputo mantenere la cultura architettonica e paesaggistica peculiare del luogo”. 

Entrando nel vivo del progetto, la parola passa a Timo Cadlolo, coordinatore dell’Antenna Vallemaggia (Capofila svizzero). “TROVA CH-IT prevede innanzitutto la valorizzazione di un collegamento escursionistico dalla Vallemaggia all’Ossola, partendo da Cimalmotto attraverso la Cravairola ed il territorio di Montecrestese per poi diramarsi verso Crodo e Crevoladossola. In questo modo ci avvicineremo alla stazione ferroviaria di Domodossola, aprendoci verso il Vallese ed il Piemonte, sfruttando anche la Centovallina, una linea ferroviaria panoramica regolarmente tra le più apprezzate a livello mondiale”. Inoltre, questa iniziativa progettuale sostenuta anche finanziariamente dalla Confederazione permetterà di migliorare alcuni circuiti locali. “L’itinerario circolare che da Cimalmotto porta all’alpe Magnello ha già oggi un grande valore in quanto è percorribile tutto l’anno. Il percorso in cresta dal passo Quadrella alla vetta del Bombogn è invece un tassello che si inserisce idealmente nella Via Alta Vallemaggia, andando ad offrire un’esperienza alpinistica anche tra Bosco Gurin e Campo Vallemaggia”. In questo senso ricordiamo che questo percorso in quota, adatto ad escursionisti con esperienza in ambiente alpino, si sviluppa su oltre 200 km in 19 tappe e “proprio il tratto tra il villaggio Walser e il Villaggio degli alpinisti è nettamente il più semplice e corto dell’intero circuito”. Da ultimo, Timo spiega che l’iniziativa progettuale prevede anche la realizzazione di infrastrutture essenziali, come i servizi igienici a Cimalmotto: “Può sembrare banale, ma se vogliamo attirare turisti in questi luoghi dobbiamo pensare a tutto. E questi servizi sono utili non solo per i visitatori, ma anche per chi vive qui”. 

“Dal nostro lato”, interviene il sindaco di Crevoladossola, “il nostro territorio nasconde tesori incredibili. La torre napoleonica di Crevola non sarà soltanto restaurata: vogliamo trasformarla in una struttura ricettiva, un luogo dove chi percorre questi sentieri possa fermarsi, dormire, assaporare la cultura e la storia”. Un vero punto di incontro tra cultura e paesaggi di un territorio da riscoprire. Dopo la parte ufficiale, usciamo per qualche scatto fotografico rappresentativo della giornata e ci dirigiamo verso Cerentino. Qui polenta, formaggi e salumi ci attendono per pranzo. Il grande capannone riscaldato è gremito di tavoli e persone. Accanto, un altro padiglione ospita bancarelle con prodotti locali. Per i partecipanti è l’occasione di discutere in un’atmosfera conviviale di differenze, problemi comuni e soluzioni condivise.

Il tempo vola e in men che non si dica ci troviamo a Cevio per l’ultima attività della giornata: una visita teatrale al museo. Un modo per rivivere la storia non solo attraverso oggetti, fotografie, documenti storici e materiale audiovisivo ma anche attraverso un’esperienza viva, messa in scena da due attori in grado di ripercorrere la storia in modo dinamico e interattivo. Un ultimo prezioso tassello che corona al meglio alla giornata all’insegna del rispetto, che testimonia come le montagne, invece di dividere continuano ad unire.