Un pensiero a Mogno e subito appare nitida l’immagine della chiesa disegnata da Mario Botta. Incastonata al centro del villaggio, la chiesa di San Giovanni Battista è presto divenuta un’icona dell’architettura contemporanea in grado di attrarre frotte di turisti da ogni dove. Per le famiglie che vivono in valle, almeno d’inverno, il richiamo è invece rappresentato dalle proposte della piccola stazione sciistica che da anni ha saputo ritagliarsi uno spazio nel cuore degli appassionati.
Dopo aver affrontato la decina di tornanti sopra Peccia ci rincuoriamo, il paesaggio è imbiancato. Al parcheggio le automobili non mancano ma sorprendentemente le piste sono quasi deserte. Ci rechiamo direttamente nel grande edificio adiacente alla strada su cui campeggia la scritta “colonia climatica”. Dal numero di giacche appese all’ingresso intuiamo che sono tutti lì. Mancano pochi minuti a mezzogiorno, bambini, monitori e genitori sono riuniti per il pranzo: menù del giorno insalata, purè con tonno in umido o formaggio dell’alpe. Nella saletta che ospita il bar l’atmosfera è rilassata. Ai bambini è stata riservata un’apposita sala.
Deus ex machina di questa piccola realtà è Maurizio Dazio, noto ai più semplicemente come Meury. Presidente dello Sci Club Lavizzara, Meury è anche il Presidente del Patriziato di Fusio. Il suo totale radicamento al territorio è forse l’ingrediente vincente di questo ritrovo per famiglie. “Ora che le sciovie sono in funzione posso rilassarmi un pochino, il maggiore impegno è quello legato ai lavori preparatori per la stagione”. La nevicata d’inizio dicembre deve essere stata accolta come una vera benedizione… “Proprio così, le condizioni d’innevamento straordinarie ci hanno spinto ad aprire con un paio di settimane di anticipo”.
La nostra più grande soddisfazione è accogliere famiglie felici di sciare a Mogno
Mentre beviamo il caffè la sala si svuota. Tutti escono all’aperto per gustarsi uno splendido pomeriggio sulla neve. “Questa realtà vive grazie al volontariato. I genitori che portano su i bambini spesso decidono di dare una mano, alcuni entrano volentieri a far parte del comitato. Poi però, inevitabilmente, quando i bambini crescono e si orientano versi altri lidi anche i genitori mollano. Per fortuna ci sono quelli che compongono lo zoccolo duro” prosegue un poco pensieroso Meury. “La nostra più grande soddisfazione è accogliere famiglie felici di sciare a Mogno”.
Il sole splende. I bambini più piccoli muovono i primi passi sulla neve nell’area giochi realizzata sull’ampio falsopiano al centro del comprensorio. Quelli appena più grandicelli seguono attenti le istruzioni dei monitori e, sotto lo sguardo attento dei genitori, si dilettano tra paletti e ostacoli coloratissimi. Sull’altro versante della montagna, la sciovia con piattello è presa da assalto dai ragazzini che sfrecciano giù dal pendio perfettamente preparato con il gatto delle nevi.
Meury ci racconta che l’offerta sciistica a Mogno nasce da un’iniziativa di suo zio, l’architetto Giovan Luigi Dazio. Dagli anni Ottanta l’idea iniziale è evoluta, la sciovia principale è stata ricollocata e sono stati effettuati investimenti per alcune centinaia di migliaia di franchi. “Nel corso degli anni abbiamo ampliato l’offerta adeguandola continuamente alle esigenze e agli interessi del pubblico. Alle piste di discesa abbiamo affiancato un’offerta per gli amanti delle escursioni con racchette da neve: sono ben cinque gli itinerari supportati da una cartina. Senza dimenticare che, appena le condizioni d’innevamento lo permettono, tracciamo un anello per la pratica dello sci nordico”.
Il grosso degli investimenti è però stato mirato a facilitare la gestione del comprensorio sciistico. “I terreni sono stati bonificati e laddove possibile i pendii sono stati livellati in modo da facilitare il lavoro dei battipista. Alcune infrastrutture sono state ricollocate in modo da rendere più efficiente il nostro lavoro. Non da ultimo abbiamo colto il meglio dell’evoluzione tecnologica. Ci siamo dotati di un sistema di webcam che ci permette di monitorare costantemente l’intero comprensorio. Potenzialmente potremmo gestire gli impianti attraverso un’applicazione presente sui nostri telefonini”.
Il pomeriggio volge al termine e prima di congedarci facciamo un’ulteriore piacevole incontro: Paolo Meneguzzi con la moglie Linda. Sì, anche per loro queste sono le nevi di casa.
5 motivi per una visita:
- Scoprire il lato invernale di Mogno;
- Le piste sono a due passi dal parcheggio;
- È possibile noleggiare il materiale direttamente in loco;
- Mentre i bambini sciano, ci si può godere una ciaspolata;
- Dopo aver sciato a Mogno, si è pronti per affrontare le piste di Bosco Gurin.