Storie

Una vita in movimento

Tra bestie, camion e turismo

Testo: MAVM; foto: Bruno Zanzozzera e vari.

Storia del 21 marzo 2024

Le scalinate in Val di Prato sono un’opera monumentale della nostra civiltà contadina. Un luogo iconico, frutto dell’ingegno e della tenacia dell’uomo, ancor’oggi teatro di una spettacolare transumanza. Tra le protagoniste di questa tradizione vi è Chantal Guglielmazzi.

Chantal è ritornata nel suo villaggio in Lavizzara. Nella campagna di Prato è cresciuta e lì ha mantenuto le proprie radici. “Questa è la mia vita. Sono nata tra le bestie e i camion”. Due mondi apparentemente opposti che in montagna si avvicinano e che Chantal coniuga perfettamente nella quotidianità. “Ai ó mó un grand aiüt dal mé pá. I stall ui á fécc sü lüi”. E sempre per via paterna ha ereditato la passione per gli autotrasporti, già il nonno se ne occupava. All’epoca fu naturale optare per l’apprendistato come autista di veicoli pesanti presso Vedova Trasporti. Ora, dopo una lunga parentesi tra Biasca e Olivone dov’è nato pure suo figlio, Chantal ha 2 camion di 3 e 4 assi posteggiati poco distante dalla stalla e da casa.

D’inverno la sua giornata inizia di primo mattino con le attività in stalla, seguita dal servizio di autotrasporto e si conclude dopo aver dato il fieno alle vacche. D’estate il ritmo è invece dettato dalla fienagione. “Il mare l’ho visto una volta in quarta media con la scuola, A somm sgiá sempro in méz al trafic! In ogni caso confesso che appena ho un po’ di tempo mi piacerebbe presto andare a Venezia, mio fratello è pilota di elicotteri e in parallelo con l’associazione Robin Ticino propone voli privati con un Piper Lance”. Una vita intensa, fatta di esperienze straordinarie. “Quando andiamo in Val di Peccia a prendere il marmo, ci sono 10 tornanti sino alla prima cava. La strada è impegnativa, alcuni operai lì tornano indietro… ormai io sono nata qui e sono abituata a riprendere le curva a gomito che portano alla cava alta…”.

L’evento dell’anno è però legato alla sua passione per le vacche e alla spettacolare transumanza a picco sulle gole del Ri di Prato. “Una setimana prima a cominci sgià a pü dormii… anche perché si tratta di sistemare il sentiero e installare la recinzione. Il giorno della transumanza siamo in 4, una persona apre la via partendo con 5 minuti di vantaggio, gli altri accompagnano le vacche. Le mucche che conoscono la strada, e sanno che troveranno l’erba buona, aprono la via ai vitelli che le seguono a corsa. Noi restiamo in contatto con le radioline”.

Per pascolare in Val di Prato abbiamo scelto la grigia retica, di taglia medio piccola, adatta a muoversi su terreni impervi.

Forse saranno un po’ meno motivate a rientrare a fine stagione… “In autunno sentono l’arrivo dell’inverno, scendono volentieri... Sono vacche nutrici, il vitello passa tutta la vita con la mamma, a fine stagione emerge il loro carattere un po’ selvaggio. Per pascolare in Val di Prato abbiamo scelto la grigia retica, di taglia medio piccola, adatta a muoversi su terreni impervi. Adorano l’aria di neve e non temono la pioggia, il vento però gli dà un grande fastidio… Alla nascita, che avviene tra dicembre e gennaio, pesano 40 kg. Ad ottobre raggiungono i 300 kg. Il toro naturalmente è ben più grande, una volta abbiamo provato con un Limousine ma purtroppo non ce l'ha fatta a passare l’impegnativo tratto lungo la gola, l’é borlao sgiü… u ma l’á méss in dala biga e l’abbiamo riportato al piano… ora ne ho uno di razza Angus”.

Oltre alle 14 vacche nutrici accompagnate dai loro vitelli, Chantal carica in Val di Prato anche un gregge di un centinaio di pecore che vanno sorvegliate settimanalmente. Un’intraprendenza che non finisce di stupire… prima di lasciarci Chantal ci racconta che con il fratello ha acquistato l’osteria del paese “l’èva pécad láscia naa la roba inscí! È un luogo di ritrovo, centrale per la vita del paese. Lo riapriamo con una nuova gestione”.

Per saperne di più:

Déprez Antoine, Donati Mario, Nidola Valeria, “Mucche in volo”, SalvioniEdizioni, 2023.

Cavalli Foresti Giaele et al., "Prato Sornico", Centro di dialettologia e etnografia, 2019.

Itinerario circolare in Val di Prato lungo una scalinata leggendaria