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Storie

Una montagna come ufficio

Sinergie tra turismo e agricoltura presso l’Azienda-Agriturismo Mattei

Testo: Netcomm Suisse; Foto: MAVM

Storia del 08 luglio 2021

Ivan Mattei, diplomato alla scuola agraria cantonale, ci accoglie assieme al padre Luca presso l’agriturismo situato al Piano di Peccia. Lo seguiremo per alcune ore nelle attività quotidiane che lo vedono impegnato su più fronti presso l’azienda agricola di famiglia. Un’attività gestita sin dal 1996 secondo le direttive BioSuisse.

Le vacche sono al pascolo, le incontreremo in seguito. Partiamo dunque da una veloce ispezione della struttura realizzata con l’aiuto di Beniamino Dazio, artigiano falegname di Fusio. Si tratta di una sorta di campo base ed è il secondo tassello dell’offerta agrituristica di famiglia che comprende anche due case di vacanza in paese, aperte al pubblico nel 2003. L’iniziativa, nata nel 2006, è stata sviluppata pensando in particolar modo agli escursionisti che frequentano la Valle di Peccia. Anche numerose famiglie l’apprezzano, i bambini possono giocare liberamente mentre i genitori si rilassano nella natura. In totale ci sono 16 posti letto, ma talvolta è necessario far capo ai due letti aggiuntivi usati in caso di bisogno per aumentare la capacità ricettiva. I prezzi sono davvero popolari, bastano CHF 25 per pernottamento. D’altro canto i profitti non sono al centro del progetto. Il lato turistico dell’azienda rispecchia l’attitudine di mamma Francesca che trascorrendo molto tempo in valle stabilisce di sovente rapporti con la gente di passaggio.

dapprima ammiriamo la famosa cava di marmo bianco situata in località Gheiba, poi percorriamo un inaspettato tunnel lungo ben ottocento metri

Lasciato l’agriturismo, Ivan ci chiede se preferiamo raggiungere le mucche in auto. L’alpe Serodano si trova 1000 metri più in alto. Non esitiamo un attimo, saliamo sul pick-up e imbocchiamo la strada alpestre. Il “viaggio” è sorprendente. Dopo i primi tornanti, dapprima ammiriamo la famosa cava di marmo bianco situata in località Gheiba, poi percorriamo un inaspettato tunnel lungo ben ottocento metri. Ivan ci spiega che la galleria del Masnee-Frodalta è stata realizzata dal patriziato locale negli anni Ottanta nell’ambito di un progetto che ha portato alla riorganizzazione in un unico alpeggio e al rilancio dell’alpe Froda (con i corti Cascioleir, Froda, Piatto e Starlarescio) e dell'alpe Bolla (con i corti Sassello, Bolla, Jelmett, Zota e Sasso Nero).

Affrontando ulteriori tornanti, Ivan ci racconta la storia dell’azienda della famiglia Mattei. Già il nonno possedeva qualche mucca, ma l’azienda nasce per iniziativa di suo padre che nel 1994, dopo 25 anni di lavoro presso la centrale idroelettrica, acquista tre mucche scozzesi. È stata una vera e propria scommessa che si è rilevata vincente. Le mucche di razza Highlander, robuste e poco esigenti, si sono presto adattate al territorio. Così nel 1997, dopo aver ripreso in gestione alcuni terreni lasciati da dei parenti, Luca Mattei decise di dedicarsi a tempo pieno alla nuova azienda. Oggigiorno conta una sessantina di capi e si prende cura di ca. 40 ettari di territorio. Oltre a Luca, Francesca ed Ivan, nei periodi più intensi collaborano anche le figlie Sabina, Giorgia e Sara che nel 2020 ha promosso la realizzazione di un AgriCamp. Il principale prodotto resta la carne certificata BioSuisse che viene fornita imballata sotto vuoto, fresca o congelata.

Parcheggiato il fuoristrada, Ivan con passo deciso in mezz’oretta ci conduce sino all’alpe situato nei pressi della Capanna Poncione di Braga. L’accoglienza è straordinaria, il cibo è squisito e lo spezzatino naturalmente è a chilometro zero. Mangiamo e passiamo dei bei momenti all’insegna dei racconti di chi in capanna ci lavora e di chi ogni giorno vi si reca per controllare i propri animali.

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